Avevo promesso, almeno un mese fa, che avrei scritto e pubblicato la terza e ultima parte della mia lunga riflessione “Critica della critica” (qui le parti I e II). Non me ne sono dimenticato: il fatto e’ che ho saltato questo passaggio intermedio, scrivendo e pubblicando la terza parte, insieme alle altre, direttamente su Poesia 2.0 (e anzi ringrazio Luigi Bosco, il suo fondatore, per la disponibilita’). Rimando dunque a questo link chiunque voglia leggere la terza parte, da sola o insieme alle altre che puo’ aver gia’ letto (ma in forma lievemente diversa) su questo blog (il pezzo e’ anche leggibile in pdf qui).
Dai commenti pubblici e privati ricevuti – e anche dall’attenta disanima del pezzo effettuata da Roberto Corsi, che ringrazio – posso trarne l’impressione che questo bisogno di chiarezza che ho sentito anzitutto in me e’ qualcosa di cui si avverte da piu’ parti la necessita’ o almeno l’utilita’. Il che non puo’ che farmi piacere, e anzi spingermi ancora di piu’ a “rischiare”, a uscire allo scoperto: c’e’ ben poco da perdere a sollevare questioni, se a queste si accompagna un minimo tentativo di comprensione e impegno (altrimenti, e’ chiacchiera da bar).
Aspetto quindi vostre critiche, suggerimenti, aggiunte. La riflessione sulla critica e soprattutto una prassi che la rispecchi sono appena ai primi passi, mi sembra, nell’Italia attuale (dovremmo solo essere capaci di recuperare l’integrita’ dei grandi che ci siamo lasciati alle spalle: non rottamare ne’ superare, ma – parolina magica – integrare il loro insegnamento alla realta’ di oggi).